
Ciliegiolo
Cloni disponibili: Peccioli 21, Ampelos GR-1

Il vitigno Ciliegiolo è un vitigno a bacca nera autoctono della Toscana e coltivato in numerose regioni dell’Italia centrale, dalla Liguria alle Marche, Abruzzo e Lazio, anche se la sua zona di coltivazione principale rimane la Toscana centrale e la Maremma in particolare, dove è arrivato forse importato dalla Spagna verso la fine dell’800. Il vitigno Ciliegiolo prende il nome dal colore e dal caratteristico aroma che richiama la ciliegia. Pur essendo in grado di dare ottimi vini e sostegno al Sangiovese, la sua coltivazione è in forte diminuzione (attualmente circa 2.000 ha). Il vitigno Ciliegiolo viene principalmente impiegato nel taglio, sia con il Sangiovese ma anche con vini poco alcolici ed asprigni. Il Ciliegiolo infatti fornisce a questi tagli alcolicità, sapori dolci di ciliegia e morbidezza, ma anche una discreta attitudine all’invecchiamento.
Quando viene invece vinificato in purezza il Ciliegiolo ha un bel colore rubino con brillanti venature viola, buona gradazione alcolica, profumi complessi e fini, palato strutturato e corpo pieno. I vini da Ciliegiolo sono in genere da bere giovani grazie alla loro bassa acidità che li rende morbidi al palato. Il vino da Ciliegiolo riesce anche tenere l’invecchiamento e i produttori riescono in questi casi ad ottenere vini con aromi ancora più intensi e complessi, dove le note fruttate di ciliegia si uniscono a quelle di prugne e frutti di bosco in confettura. Il Ciliegiolo è un vitigno molto duttile: se vinificato in bianco o con breve macerazione può dare anche freschi e profumati vini rosati e si presta bene anche all’appassimento. ll Ciliegiolo ha grappoli di grandi dimensioni, compatti e allungati in forma piramidale, sempre alati. Le bacche sono sempre di dimensioni grandi, sferiche, con una bella buccia pruinosa mediamente spessa e dal colore nero a riflessi violetti. Il Ciliegiolo dal punto di vista colturale preferisce potature di basso impatto, in quanto le gemme basali sono poco fertili e incidono sulle rese. Il Ciliegiolo ha buona vigoria e maturazione precoce. Per raggiungere rese buone e costanti, oltre alla potatura, deve essere piantato in terreni collinari, poco umidi e fertili, come quelli in Toscana, dove trova anche climi secchi e caldi.
Fenologia
Condizioni d'osservazione: si considerano quelle riguardanti la collezione sperimentale, come già detto, costituita dall'Istituto di Coltivazioni Arboree di Firenze nell'Azienda della Facoltà di Agraria nella quale i cloni sono stati da noi introdotti.
Ubicazione
Longitudine: dal Meridiano di Roma (Monte Mario), 1°6' O.
Altitudine: m 148 s.l.m.
Esposizione: Sud-Ovest.
Portinnesto: "Berlandieri x Riparia 420 A".
Età delle viti: da 3 a 5 anni nella collezione e di 15-20 anni nelle aziende sui ceppi sotto controllo ed allo studio, per le indagini ampelografiche; i rilievi sono stati effettuati per i due cloni, anche in pieno campo nella zona di S. Marco (Pisa - Azienda Racah) e nella zona di Pontassieve (Firenze).
Sistema di allevamento: a media espansione.
Forma di potatura: Guyot classico o modificato (archetto toscano senza sperone).
Terreno: eocenico derivante dal calcare alberese di natura argilloso-calcarea-silicea con scheletro piuttosto abbondante.
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: seconda - terza decade di Aprile (qualche giorno dopo il Sangiovenese ma qualche giorno prima del Canaiolo).
Fioritura: ultima decade di Maggio - 1a decade di Giugno.
Invaiatura: primi giorni della prima decade di Agosto.
Maturazione dell'uva: seconda - terza decade di Agosto.
Caduta delle foglie: terza decade di Novembre.
Caratteristiche ed Attitudini colturali
Produzione: abbondante e costante nei cloni di cui ci si occupa.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 3°-4° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 2.
Fertilità delle femminelle: in condizioni normali nessuna o scarsa.
Resistenza ai parassiti ed altre avversità: ai comuni parassiti della vite presenta una resistenza normale.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.
Utilizzazione
Per la vinificazione. L'uva è gradita anche per il consumo diretto, data la precoce maturazione; nel passato nella zona delle colline del Pisano gli esportatori spedivano in Germania cassette di "Chasselas dorè" (Bordeaux "tramezzato" con grappoli di Ciliegiolo che chiamavano "mascherine").
ROSSE VINO
