Foglia Tonda
Cloni disponibili: Sel. VGR
Il vitigno Foglia tonda era praticamente scomparso, ma è stato riscoperto di recente nella zona del Chianti. Il Di Rovasenda nel suo “Saggio per una ampelografia universale” del 1877 colloca il Foglia Tonda nella zona circostante il Castello di Brolio. Nel 1964 viene identificato nel Chianti e, nel 1970, il Foglia Tonda viene finalmente iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Il Foglia Tonda è quindi presente in Toscana fin dall’antichità, ma fu ad un certo punto abbandonato, soprattutto a causa della sua maturazione. Il Foglia Tonda resiste bene alla peronospora, alla botrite e in parte anche all’oidio. Le bacche nere del Foglia Tonda garantiscono ricchezza fenolica e buona acidità, che determina un’ottima potenzialità d’invecchiamento. Ad oggi, rimangono non più di 20 ettari di Foglia Tonda in tutta la Toscana.
Le uve del Foglia Tonda sono apprezzate per la loro pigmentazione profonda e la spinta cromatica che apportano ai vini. Il Foglia Tonda è pertanto un complemento particolarmente utile al Sangiovese, l’uva da vino più coltivata in Toscana, che però risulta carente come profondità di colore. Per questo ruolo di aggiunta di colore è soprattutto noto il Colorino, che spesso accompagna il Sangiovese negli uvaggi del Chianti. Il Foglia Tonda è stato utilizzato con buoni risultati anche nella DOC Orcia, sempre come supporto al Sangiovese, ed esistono vari parallelismi tra il Foglia Tonda e un altro vitigno a bacca nera toscano che si è pericolosamente avvicinato all’estinzione negli ultimi decenni, la Barsaglina.
Fenologia
Condizioni di osservazione: si considerano quelle riguardanti la Collezione Sperimentale dell'azienda "Monna Giovannella" della Facoltà di Agraria della Università di Firenze, costituita dall'Istituto di Coltivazioni Arboree, e nella quale il clone è stato da noi introdotto.
Ubicazione
Per l'ubicazione, il terreno, il clima ecc. si rimanda alla monografia dell' "Aleatico", pubblicata in precedenza.
Portinnesto: "Berlandieri x Riparia 420A".
Età delle viti: anni 5 (i rilievi sono stati effettuati anche in pieno campo ad Arceno in Chianti (Siena) su viti di 12-15 anni di età).
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: fra il Sangiovese ed il Trebbiano.
Fioritura: prima-seconda decade di Giugno.
Invaiatura: seconda decade di Agosto.
Maturazione dell'uva: ultima decade di Settembre - inizi della prima decade di Ottobre.
Caduta delle foglie: seconda decade di Novembre.
Caratteristiche ed Attitudini colturali
Produzione: abbondante e costante nel clone di cui ci si occupa. Diversi altri ceppi in selezione clonale, nella stessa Collezione Sperimentale di "Monna Giovannella", hanno mostrato tutti una produzione abbondante e costante.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 2°-3° nodo.
Numero medio delle infiorescenze per germoglio: 2.
Fertilità delle femminelle: scarsa o nessuna in condizioni normali.
Resistenza ai parassiti ed altre avversità: presenta resistenza buona ai comuni parassiti della vite.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.
Utilizzazione
Per la vinificazione. Unito agli altri vitigni tipici della zona del Chianti dà una maggior robustezza al vino e lo rende più atto all'invecchiamento.
ROSSE VINO