Gamay
Cloni disponibili: IAR 4
Il vitigno Gamay è di origine francese, in particolare si pensa sia originario della Borgogna, dove si trova la località da cui prende il nome. La sua presenza in Italia, in Valle d’Aosta in particolare, data all’inizio dell’800. Il Gamay è diffuso, oltre che in Piemonte ed in Valle d’Aosta, anche in alcune aree del Friuli-Venezia Giulia, in Umbria e in Toscana. In Francia sono diffuse molte varietà riconducibili al Gamay, alcune a polpa rossa (“teinturiers“) che danno vini di colorazione molto intensa, usati nel passato per dare colore a uvaggi scarichi, ed alcune a polpa bianca (Gamay à jus blanc), i cui vini risultano di una colorazione più scarica e che danno origine al famoso Beaujolais nouveau, oltre ad avere avuto diffusione al di fuori della Francia.
La precocità di maturazione del Gamay e la bassa concentrazione in estratti dei suoi vini non li rende adatti all’invecchiamento, se non in casi particolari ed in modo comunque limitato. Non è quindi adatto a essere assemblato, non portando ad eventuali uvaggi alcun miglioramento evidente se non il colore. Questi suoi limiti si trasformano in parte in vantaggi nel momento in cui lo si sottopone a macerazione carbonica, che ne esalta i profumi fruttati e vinosi e dà origine ad un prodotto caratterizzato dalla piacevolezza fugace e dalla prontezza di beva. Dal punto di vista colturale, il Gamay è un uva piuttosto precoce con tendenza a germogliare e a maturare piuttosto anticipatamente. Per questo motivo è sensibile alle gelate primaverili, pur essendo una varietà che ben si adatta alle aree con clima freddo. Il Gamay tende alla sovrapproduzione e questa caratteristica non ha probabilmente consentito la sua diffusione per i vini di qualità. Necessita quindi di rigorose pratiche colturali al fine di ottenere vini di pregio. I migliori risultati con il Gamay si ottengono da suoli granitici o scistosi, mentre in quelli ricchi di calcare produce vini con colori più intensi e meno trasparenti a discapito però della finezza e della qualità organolettica.
Caratteristiche ed Attitudini colturali
Vigoria: media.
Produzione: media ma costante nel clone di cui ci si occupa.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 1°-2° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 2.
Fertilità delle femminelle: buona in qualche clone.
Resistenza alle malattie: ha dimostrato una certa sensibilità all'oidio e alla peronospora.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: ha buona affinità d'innesto con i principali ibridi di "Berlandieri".
Utilizzazione
Per la vinificazione.
ROSSE VINO