Lambrusco Maestri
Il vitigno Lambrusco Maestri deriva, come anche gli altri Lambruschi d’Emilia, da viti vinifere selvatiche, presenti nell’antichità in tutta Italia. I latini chiamavano “Labrusca vitis“, come già riportato da Plinio il Vecchio, tutta una serie di vitigni selvatici che davano acini piccoli e aspri e non venivano generalmente utilizzati per la vinificazione. Queste viti crescevano solitamente al limitare dei boschi e i loro grappoli venivano spesso depredate dagli uccelli che ne erano ghiotti, da cui il loro soprannome di “uzeline” o “oseline”. Il nome “Maestri” sembra derivare dalla “Villa Maestri” che si trova nel comune di San Pancrazio in provincia di Parma. Il Lambrusco Maestri è la varietà più intensa della famiglia dei Lambruschi, spesso utilizzata come uva da taglio per conferire ai vini maggiore carattere, tannini e acidità.
I suoi vini sono anche noti come “Lambruschi scuri” e sono caratteristici del Reggiano e del Parmense. Entrato nel “Registro Nazionale delle Varietà di Vite” nel 1970, Il Lambrusco Maestri si trova in denominazioni importanti come la Modena DOC e Lambrusco Mantovano DOC, le IGT Emilia, Provincia di Mantova e Lambrusco dell’Emilia. Il Lambrusco Maestri vinificato in purezza,è un vino semplice, fresco e vivace, da bere giovane molto spesso nella versione frizzante naturale. Le profumazioni risultano gradevoli e fruttate, mentre l’acidità naturale fornisce gusti secchi e dissetanti.
Caratteristiche ed Attitudini colturali
Vigoria: notevole.
Produzione: abbondante e costante.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 2° nodo.
Numero di infiorescenze per germoglio: 2.
Fertilità delle femminelle: nulla.
Resistenza alle avversità: buona.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.
Utilizzazione
Esclusivamente per la vinificazione.
ROSSE VINO